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Erasmus (parte 2): Valentina e Giovanni


di marco523
23.03.2024    |    290    |    0 8.0
"Vale era al lavandino e si faceva i fatti propri, ascoltava Giovanni e ogni tanto rispondeva con qualche monosillabo..."
Il giorno dopo quando mi alzai trovai Vale ed Erica in cucina che si gustavano il caffè e chiacchieravano amabilmente. Vale mi guardò e immediatamente scoppiammo a ridere. Ok la sera prima era successo quel che era successo, eravamo tutti un po’ alticci, era stato bellissimo, un’esperienza unica per tutti, etc… etc…ma era giusto che ora tornassimo alla vita di tutti i giorni e che questa storia finisse li. Questi erano i patti.

Vale la sera mi confessò di sentirsi in colpa per il suo fidanzato. Lei era in Erasmus e lui era rimasto a Bologna. Erano insieme dalle superiori e non era mai stata con nessun altro al di fuori di lui. Figuriamoci tradirlo. Tranquillizzai Vale dicendole che ieri forse avevamo un po’ esagerato con il vino e che quindi forse anche per quello era successo quello che era successo. Ma che non doveva sentirsi in colpa perché è una ragazza fantastica e che tutti possono avere uno scivolone.
Mi abbracciò, mi diede un bacio sulla guancia e si chiuse nella sua stanza per chiamare il suo ragazzo, come era solita fare ogni sera dopo cena.

Il giorno dopo era domenica. Uscì per fare una corsetta e rientrai dopo circa un’ora. Vale era nella sua stanza, la porta era chiusa ma la sentivo ripetere ad alta voce la lezione. Mi fiondai sotto la doccia…e a un certo punto la porta del bagno si aprì. Vale, come se niente fosse, entrò in bagno, mi guardò con sguardo malizioso, fece pipì, si fece il bidè e uscì dal bagno. Il tutto come se niente fosse. La scena mi eccitò tantissimo. Uscito dalla doccia, mi asciugai con calma e bussai alla porta della stanza di Vale, misi dentro la testa e vidi che era in videocall con una sua collega di università per discutere di un progetto. Mi fece segno di andarmene.

Ero davvero stranito. Il giorno prima mi aveva detto che la nostra avventura era stato solo un caso isolato, che avremmo dovuto tornare ad essere solo amici… e poi si presenta in bagno mentre sono nudo sotto la doccia, mi lancia uno sguardo interessato, si fa un bidè e torna nella sua stanza…? Bah

Sapevo che avremmo mangiato assieme quel giorno. Mi misi quindi ai fornelli per preparare qualcosa da mangiare per entrambi. Nel primo pomeriggio avremmo poi incontrato dei nostri amici per un trekking nella natura.
Poco dopo mi raggiunse in cucina, con il suo completino da montagna. Indossava pantaloncini e maglietta attillati, in tessuto tecnico, che mettevano in risalto il suo meraviglioso corpo. Rimasi qualche secondo a fissarla, a bocca aperta.

“Dai no fare lo scemo. Ne abbiamo già parlato. E smettila di guardarmi così”. Mi disse sorridendo e lasciandomi inebetito.

Si voltò dandomi le spalle e regalandomi la visuale sul suo lato B meraviglioso. Nel frattempo il suo telefono appoggiato sul tavolo, iniziò a squillare. Era Giovanni, il suo fidanzato che la chiamava da Bologna. Lei rispose in vivavoce lasciando il telefono appoggiato sul tavolo in modo da potersi muovere liberamente in cucina.
Giovanni sembrava un tipo molto loquace, quasi logorroico, di quelli che iniziano a parlare e si lanciano in monologhi senza fine. Vale era al lavandino e si faceva i fatti propri, ascoltava Giovanni e ogni tanto rispondeva con qualche monosillabo. Fu allora che mi avvicinai, la abbraccia da dietro e iniziai a baciarle il collo. Vale immediatamente iniziò ad accarezzarmi la testa e spinse il suo culo contro il mio membro, iniziando a strusciarsi delicatamente. Nel frattempo Giovanni era ancora al telefono e le stava raccontando di quello che aveva fatto la sera prima con gli amici.

Iniziai ad accarezzarle il seno e a infilai delicatamente la mano dentro i suoi pantaloncini fino ad arrivare ad accarezzarla nell’ intimità.
Lei continuava a strusciarsi, mi abbasso i pantaloncini e le mutande e iniziò a giocare con il mio cazzo.

Giovanni a un certo punto smise di parlare e fece una domanda a Valentina. Ma non ricette risposta

“Vale…Vale? Valentina ci sei?!?” Chiese il suo fidanzato allarmato.

Ci fermammo…e Vale si fiondò al tavolo trafelata.

“Si si amore ci sono, scusa ma sto preparando i panini da portare in montagna e ti avevo perso un attimo…puoi ripetere l’ultimo pezzo?” Chiese a Giovanni.

“Ti avevo chiesto che programmi avevi per la giornata…” chiese Giovanni

Vale era visibilmente eccitata e agitata. Nonostante ciò mantenne la calma e iniziò a raccontare a Giovanni quello che aveva fatto la sera prima e quali erano i programmi per la giornata.

Mi riavvicinai a Vale e ricominciai a baciarle il collo e ad accarezzarle il seno da sotto la maglietta. Lei mi infilò la mani nei miei pantaloncini. Nel mentre continuava a raccontare a Giovanni del trekking che avrebbe fatto da lì a poco.

Le sfilai la maglietta e le slacciai il reggiseno.

Nel frattempo il suo fidanzato, la aveva interrotta e aveva iniziato a raccontarle di com’era andato l’ultimo esame all’università. Il monologo era iniziato e potevamo prenderci un po’ di tempo per noi….

Vale mi fece posizionare davanti a lei che era seduta e prese in bocca il mio membro. Baciando prima la cappella e leccandolo poi dal basso verso l’alto. Lo fece poi sparire dentro la sua bocca e iniziò a muoversi dolcemente e a giocare con la lingua. Iniziò un pompino magnifico con in sottofondo il monologo di Giovanni che raccontava il suo ultimo esame di legge. Vale emetteva di tanto in tanto dei monosillabi per dare l’impressione che stesse ascoltando il racconto.

Vale non aveva mai ingoiato il piacere di un uomo, e quando fui sul punto di venire glielo feci capire…
inziando a dire sotto voce “Vengo Vale, vengo!!”

Sorprendentemente Vale non staccò la bocca mio cazzo e inziò a masturbarmi mentre continuava a succhiarlo, sempre più velocemente. Voleva che le venissi in bocca. E voleva che lo facessi mentre era al telefono con Giovanni, a cui save va sempre precluso questa gioia. La cosa rendeva il tutto ancora più eccitante, se possibile.

La mia venuta fu abbondante, Vale inizialmente mi guardò sgranando gli occhi…quasi sorpresa dall’abbondanza del mio piacere ma continuò nella sua opera senza fermarsi. Non uscì nemmeno una goccia. Ingoiò tutto senza perdere nemmeno una goccia e leccò anche il mio piacere che era finito sulle sue dita.

Io la guardavo esterrefatto. Mai avrei pensato di vedere Vale fare una cosa del genere…con me poi… Poi mi guardò con aria soddisfatta, mi chiese di abbassarmi e mi bacio appassionatamente. Io ero sempre più incredulo per quello che stava succedendo.

Nel frattempo Giovanni continuava a parlare…. Vale a quel punto lo interruppe con il pretesto che doveva andare in bagno e che si sarebbero sentiti dopo.

Chiusa la telefonata, avvicinò la sua bocca al mio orecchio e disse “beh forse dopotutto, ogni tanto uno strappo alla regola potremmo farlo…”

Da quel momento diventai l’amante di Valentina e la nostra relazione continuó per tutto il periodo dell’ersamus.
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